Chiesa dei Carmelitani, è tra i più riusciti esempi di gotico lombardo. Si cominciò a costruirla negli anni Settanta del ’300, subito dopo il Castello visconteo (probabilmente su progetto dello stesso architetto Bernardo da Venezia), ma negli ultimi anni del secolo, all’apertura del cantiere della Certosa, i lavori furono interrotti e la facciata venne conclusa solo intorno al 1460. La mole rossa dei mattoni si alleggerisce nelle bifore e nel rosone centrale, per slanciarsi poi in sette aerei pinnacoli e nell’alto campanile. L’interno, suggestivo per la luce soffusa che piove dall’alto, mostra una solida struttura a tre navate e a croce latina, con imponente transetto. Le colonne a fascio reggono, poderose ed essenziali, gli archi a sesto acuto e le volte a crociera. Sulle colonne e lungo le pareti del transetto di sinistra si trovano affreschi quattro-cinquecenteschi: sulla prima colonna di sinistra una Pietà (1513); sull’ottava una quattrocentesca Madonna tra S. Lucia e S. Lucio, patrono dei lattai; nel transetto un’Annunciazione, una Madonna col Bambino, un S. Cristoforo presso l’ingresso laterale e una pala di Bernardino Lanzani (1515), Madonna col Bambino tra S. Anna, S. Giovanni e S. Gioacchino, con delizioso paesaggio di sfondo. Le cappelle delle navate furono erette e abbellite da famiglie nobiliari pavesi e dalle corporazioni di arti e mestieri (i ‘paratici’): lo ricordano la pala nella sesta cappella di destra, con S. Anna e le fasi della lavorazione della lana del Moncalvo, e, nella quinta di sinistra, la tomba del beato Bernardino da Feltre, patrono dei fornai.