Uno dei più importanti e significativi episodi di arte romanica nel Lazio, eretta dal 1072 al 1104 per volere del vescovo Pietro da Salerno e rimaneggiata nel sec. XIII con influssi gotici, sorge isolata sull'alto dell'abitato, nell'area dell'acropoli èrnica. Nel grandioso e movimentato fianco sinistro si proietta in avanti la gotica cappella Caetani (1292) e si apre una loggia a due arcate, sopra la quale è la statua di Bonifacio VIII; sulla destra è il battistero pensile. Belle le tre absidi a lesene, con una loggetta a coronamento della maggiore. Di fronte alla severa facciata, in cui si aprono monofore e tre semplici portali, sorge isolato il poderoso campanile del sec. XII. L'interno è a tre navate su pilastri alternativamente cilindrici e quadrati, con pavimento a mosaico cosmatesco (1231). Nel presbiterio, recinto da transenne, il ciborio* sopra l'altare, il candelabro pasquale* tortile, la sedia episcopale al fondo dell'abside sono opera di Pietro Vassalletto (1267). Nella navata sinistra si apre la gotica cappella Caetani, coi sepolcri della famiglia di Bonifacio VIII. La cripta**, di recente restauro e dedicata a S. Magno, a tre navate e tre absidi, conserva un ricco pavimento cosmatesco (1231) e, alle pareti, preziosi affreschi* eseguiti tra 1231 e 1255 da pittori benedettini di scuola romano-bizantina (Storie bibliche e di santi; Dottrine scientifiche). Dalla cripta si passa alla cappella di S. Tommaso Becket, forse mitreo romano, ricavata nella roccia e decorata di affreschi coevi a quelli della cripta, ma di gusto popolare. Annesso alla cattedrale è il Museo del Tesoro, che contiene una ricca raccolta con paramenti sacri in parte donati da Bonifacio VIII (sec. XIII) e oggetti di oreficeria tra cui si segnala un cofanetto in smalto di Tommaso Becket e il piviale di Bonifacio VIII; una sezione accoglie iscrizioni e marmi antichi e medievali.