Massima espressione del romanico fiorentino, S. Giovanni è stato un punto di riferimento per tutti i grandi innovatori dell’architettura fiorentina: da Arnolfo di Cambio fino a Brunelleschi e a Michelangelo.<br>È anche tra i più antichi edifici religiosi della città. Sorse fra undicesimo e tredicesimo secolo su costruzioni di epoca romana. Fino all’800 la sua fonte battesimale era l’unica a Firenze.<br>La sua planimetria è ottagonale, e il suo rivestimento esterno è a motivi geometrici in marmo di Luni (bianco) e di Prato (verde). Lo circonda una trabeazione continua, che divide il piano inferiore – a lesene e colonne – da quello superiore a semicolonne ottagonali, che sostengono tre archi a tutto sesto. La cupola interna è nascosta da un terzo ordine, di epoca successiva, sormontato da un tetto a piramide. L’abside rettangolare fu terminata nel 1202.<br>Eccezionali sono le tre porte in bronzo.<br>La più antica, la porta a sud opera di Andrea Pisano (1330), è suddivisa in ventotto formelle. Nelle venti superiori sono raffigurati episodi della vita del Battista (il santo protettore di Firenze), nelle otto inferiori l’Umiltà e le Virtù cardinali e teologali.<br>La porta a nord è opera di Lorenzo Ghiberti (1403-1424), vincitore nel 1401 del famoso concorso bandito per commissionarla. Nelle venti formelle superiori si possono riconoscere scene del Nuovo Testamento; nelle otto inferiori, gli Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa. Lo stile ancora tardo-gotico evidenzia linearità sciolta e realismo delle fisionomie. Lo stesso Ghiberti ha lasciato un autoritratto nell’imposta di sinistra.<br>La porta a est di fronte alla cattedrale – chiamata da Michelangelo “Porta del Paradiso” – è oggi una copia dell’originale commissionato a Ghiberti nel 1425 e considerato il suo capolavoro. Le dieci formelle illustrano scene del Vecchio Testamento. Le originali sono custodite al Museo dell’Opera del Duomo.<br>Anche all’interno il Battistero ha pianta ottagona, con un diametro di 25,60 metri, e con una disposizione delle colonne che ricorda il Pantheon di Roma. Le pareti sono rivestite in marmi bicromi dell'undicesimo secolo, mentre tarsie in marmo di gusto orientalizzante disegnano un fitto tappeto su parte del pavimento. Davanti alla porta del Paradiso si nota un riquadro con il disegno del Sole e i segni dello Zodiaco.<br>In mezzo all’ottagono centrale si trovava l’antico fonte battesimale, rimosso nel 1576 e sostituito con un altro decorato da sei bassorilievi di scuola pisana (1371), poggiato a una parete.<br>A destra dell’abside si trova una finissima opera di Donatello eseguita in collaborazione con Michelozzo (1421-1427): il sepolcro di Baldassarre Cossa, l’antipapa Giovanni XXIII, amico dei Medici.<br>La decorazione del Battistero fu completata dal 1225 da Jacopo da Torrita con i mosaici della cupola. D’influenza bizantina, raffigurano scene del Giudizio Universale e gerarchie angeliche, e hanno un andamento concentrico che culmina nel grande Cristo Pantocrator.