Frequentate dall’VIII secolo a.C., le terme di Abano erano il teatro in cui le popolazioni paleovenete compivano riti propiziatori legati al culto di Aponus, il dio delle acque. Al Montirone, funzionava in epoca romana una fonte termale ritenuta sacra, ragion per cui gli antichi visitatori vi lasciavano cadere monete e statuine votive. Oggi, l’importanza del sito non si estrinseca in un solo stabilimento termale, come accade altrove, ma in una realtà diffusa sul territorio. La portata delle fonti e l’ampiezza del bacino termale, infatti, hanno consentito di decentrare le cure termali praticamente in tutte le strutture alberghiere, ognuna dotata di un pozzo d’approvvigionamento autonomo e di attrezzature per la maturazione e rigenerazione del fango. Nel complesso delle Terme Euganee si contano così più di 100 alberghi, la maggior parte dei quali ad Abano, con stabilimento termale interno, direzione sanitaria e personale abilitato (fangoterapisti, massoterapisti, estetisti) per una stagione termale che non conosce soste durante l’anno né problemi di affollamento.