Istituito nel 1998, è allestito al pianterreno della sinagoga, edificio costruita nel 1756, caduto in disuso dopo lo sterminio della comunità ebraica cittadina e restaurata nel 1984.<br>Il museo illustra la storia della comunità goriziana e dei suoi protagonisti, dal linguista e glottologo Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907) al pittore Vittorio Bolaffio (1883-1931), forse l’unica figura di pittore giuliano di un interesse europeo, al filosofo e scrittore Carlo Michelstaedter (1887-1910), uno dei massimi interpreti della crisi di inizio secolo, morto suicida a 23 anni. Al primo piano del museo, che conserva l’aspetto settecentesco con marmi, fregi e arredi originali, spicca una sala al cui centro è l’Arca santa, rivolta verso Gerusalemme, e sorretta da colonne tortili di marmo nero, mentre in alto corre la galleria delle donne.