Il palazzo dei Provveditori veneti, sulla piazza a fianco del duomo, fu costruito tra il 1581 e il 1596, su disegno attribuito ad Andrea Palladio. Oggi è sede di uno dei musei più importanti della regione, che possiede reperti archeologici romani, longobardi, paleocristiani provenienti da tutto il Friuli, una preziosa raccolta di codici miniati e una collezione di monete longobarde fra le più rilevanti a livello internazionale per numero e tipologia dei pezzi.<br>Nelle sale del pianoterra sono esposti mosaici pavimentali e materiali lapidei romani, bizantini, altomedievali, romanici. Fra questi il basamento di una statua di Caracalla, un dossale di cattedra (VII secolo), un pluteo a riquadri (IX secolo), una formella con uccelli e una lastra con sirenetta, dei secoli XI-XIII. <br>In una sala sotterranea l’allestimento permette di leggere la stratificazione emersa durante i lavori di restauro del palazzo (tracce di edifici romani, mura medievali). <br>Al piano nobile sono raccolti pezzi d’epoca longobarda: principalmente corredi funebri, con armi, collane, bracciali, fibule, monete, croci. Spiccano il corredo del guerriero orefice, con strumenti di lavoro del VII secolo, e il dischetto del cavaliere, ritrovato nella necropoli di Cella di Cividale: si tratta di una lamina in oro del VII secolo, decorata a intreccio sui bordi e con un cavaliere armato nella parte centrale. Di grande interesse storico sono il sarcofago di Gisulfo con gli oggetti in oro che conteneva (rinvenuto nel 1874) e il materiale emerso dagli scavi nella necropoli di Santo Stefano in Pertica. Nel salone centrale sono esposti elementi architettonici in bronzo che decoravano il foro romano di Zuglio, tra cui una famosa testa-ritratto. Di eccezionale valore, per numero e importanza dei pezzi aurei, è anche la collezione privata di monete d’oro longobarde, alcune molto rare.