Il museo è ospitato nel cinquecentesco monastero olivetano di S. Bernardo, restaurato dopo le distruzioni del 1943. È un edificio a pianta semiellittica, in parte affacciato e in parte impostato sull’Anfiteatro romano d’età adrianea (117-138 dopo Cristo); l’arena e resti degli ambulacri sono ancora visibili.<br>Le ventisei sale espongono sia pezzi provenienti da collezioni private del ’700 e dell’800, sia reperti riportati alla luce in città o nel territorio di Arezzo.<br>Nella sezione etrusca si passano in rassegna oggetti di epoca arcaica ed ellenistica, tra cui uno splendido cratere con Ercole che combatte le amazzoni (500 avanti Cristo) di Euphronios, e un torso di statua virile in travertino.<br>Nella collezione numismatica spiccano il quinipondio, o quincussis, una delle monete etrusche più grandi e meglio conservate.<br>Nella sezione romana si ammira l’ampia collezione di vasi corallini o ‘terre sigillate’, vasellame da mensa aretino in ceramica ricoperta da una brillante vernice color corallo; alcuni reperti presentano rilievi ottenuti a matrice.<br>Al primo piano sono esposte le sezioni speciali e le collezioni. Sono particolarmente notevoli le sale della ceramica, con materiali di varia provenienza dall’epoca villanoviana all’etrusca, fra cui un’anfora attica a figure nere, e una coppa a figure rosse di Douris.<br>Si visitano anche collezioni di monili e di vetri, tra cui un ritratto maschile a crisografia, cioè in inchiostro aureo, della metà del terzo secolo.