Su un bel tratto di fosso, era il deposito pubblico dell’olio, con spazi che i mercanti potevano affittare dall’arrivo fino alla partenza dal porto. Come testimoniano le targhe murate in facciata, fu fatto costruire nel 1705 dal ‘previdentissimo’ Cosimo III, e ampliato nel 1731 dal figlio Gian Gastone.<br>Nel grande salone a volte, oggi sede di mostre, sono ancora visibili sul pavimento i segni dei trecento ‘bottini’, serbatoi stagni in muratura rivestiti di lavagna.<br>Al primo piano ha sede una sezione della Biblioteca Labronica Guerrazzi.