La torre ricorda che la Petraia era in origine un castellare trecentesco, ma l’aspetto attuale della villa dipende dalla ristrutturazione cinquecentesca (forse del Buontalenti) avviata dai Medici nel 1532 dopo che ebbero confiscato la villa agli Strozzi. I lavori inclusero lo sbancamento del terreno e la realizzazione del giardino su tre livelli, aperto alla vista di Firenze e della conca dell’Arno.<br>L’edificio ha volume squadrato, scandito da finestre inginocchiate al piano terreno e incorniciate al primo.<br>La Petraia fu residenza di re Vittorio Emanuele II al tempo di Firenze capitale, e conserva gli arredi di quell’epoca. È ottocentesca anche la copertura in ferro e vetro del cortile, superbamente decorato da I fasti di casa Medici, ciclo di affreschi di Cosimo Daddi (1591-94) ultimati dal Volterrano (1636-48)<br>Nella villa sono custodite le sculture del Giambologna (Venere-Fiorenza) e dell’Ammannati (Ercole e Anteo) che decoravano due fontane nel giardino della villa di Castello.