Sul colle più alto sopra l’abitato si levano i resti del castello normanno, eretto nell’XI secolo su un avamposto fortificato di età bizantina, con un nucleo quadrilatero e lo stemma dei Borgia sul portale. In epoca borbonica fu trasformato in prigione e qui fu rinchiuso Tommaso Campanella, accusato di aver fomentato la rivolta antispagnola, prima di essere trasferito a Napoli e condannato al carcere a vita. La sua funzione di carcere durò fino al 1978, quando venne sottoposto a lavori di restauro. Oggi ospita un piccolo museo con materiali rinvenuti durante le campagne di scavo e due scheletri trovati ai piedi di una torre: si tratta probabilmente di due soldati uccisi e sepolti nello stesso castello. Bellissimo il panorama, che spazia da Capo Rizzuto alle foreste della Sila.