Costruito forse su disegno del Vignola e completato per il cardinale Camillo Borghese da Flaminio Ponzio nel 1605-1614, l'edificio è noto come «il cembalo» per la sua inconsueta pianta; è uno dei palazzi più imponenti di Roma: è a tre piani e due ammezzati, con due portali sovrastati da balconi e ricchi stemmi. Sulla vicina via di Ripetta prospetta la famosa «tastiera» (1612-14) del Ponzio, con due balconate: la prima (ora chiusa) con ballatoio sorretto da pilastri e colonne ai lati di un portale (Carlo Rainaldi, 1671-75), la seconda sorretta da mensoloni; al di sopra sono due ordini di triplici arcate tra lesene. Dall'androne su largo della Fontanella di Borghese, dove affaccia il fianco sud-orientale del palazzo, si può scorgere il maestoso cortile con due ordini di arcate su colonne binate, decorato da statue antiche; sul fondo è il bagno di Venere, vasto ninfeo, ornato di statue e magnifiche fontane barocche addossate al muro di cinta del giardino, opera di Giovanni Paolo Schor e Carlo Rainaldi. Le sale della galleria d'arte, trasferita dal 1891 nel casino Borghese, conservano decorazioni affrescate di Giovanni Francesco Grimaldi, Ciro Ferri, Domenico Corvi e Paolo Piazza.