Il palazzo è un raro esempio toscano di edificio prerinascimentale affrescato.<br>La lussuosa abitazione fu fatta realizzare dal mercante-banchiere Francesco di Marco Datini (1330-1410) come luogo di lavoro e di rappresentanza. Vi furono ospiti, tra gli altri, papa Alessandro V e re Luigi d’Angiò.<br>Intorno al 1390 il cortile e gli interni furono affrescati dai più noti artisti dell’epoca: Niccolò di Pietro Gerini, Agnolo Gaddi, Bartolomeo di Bertozzo, Tommaso del Mazza. L’Ospedale del Ceppo, erede di Datini, commissionò a Gerini e collaboratori il decoro in facciata.<br>Gli affreschi originali sono stati staccati. Si trovano ora all’Archivio di Stato, con ingresso da via Ser Lapo Mazzei.