Magistratura elettiva della città, chiude a sud-ovest piazza del Campidoglio. Forse esistente dal sec. XII e riedificato a metà '400, nel rifacimento avviato da Michelangelo nel 1563 e proseguito da Guidetto Guidetti e Giacomo Della Porta fino al 1568 ebbe toccate la facciata, la scala e il portico sul cortile; il palazzo fu arricchito della fontana nel 1619, di una campata da Alessandro VII (1665-67; stemma) e dotato di un altro portico da Alessandro Specchi nel 1720. La monumentale facciata, racchiusa da lesene giganti, ha portico terreno, finestre timpanate e balaustra di coronamento con statue; le due aperture mediane, più larghe e a timpano triangolare, sono state sostituite a quelle originali. Il cortile, cui si accede dal portale mediano sotto il portico esterno, presenta resti di archi gotici su colonne di costruzione quattrocentesca. Nel lato destro, colossale testa di Costantino, proveniente con altri frammenti (braccio, gamba, mano e piedi) dall'acròlito raffigurante l'imperatore seduto, alto 12 m e un tempo posto nell'abside della basilica di Massenzio; l'immagine rappresenta l'ideale tardo-antico del dominio celeste sulla terra e del contatto diretto con il soprannaturale dell'imperatore, che governa ispirato dalla divinità. Nel portico in fondo, statua colossale di Roma (età traianea) tra due statue in bigio di re barbari prigionieri (sec. II), celebre gruppo composto dal cardinale Federico Cesi nel suo giardino in Borgo, e testa giovanile di Costanzo II, appartenente ad altra statua colossale. A sinistra, rilievi con rappresentazioni delle Province soggette a Roma, che insieme a trofei ornavano la cella del tempio di Adriano; sopra, parte dell'iscrizione dedicatoria dell'arco di Claudio, eretto in suo onore sulla «via Lata» per la conquista della Britannia (43).