I napoletani lo chiamano palazzo Cuomo, dando cosi una "versione partenopea" al cognome del suo originario proprietario, Angelo Como, mercante fiorentino vicino alla corte aragonese che lo edificò nella seconda meta del '400 'esportando' le forme del Rinascimento toscano, riscontrabili nella facciata a bugnato con le finestre crociate. Agli inizi del '600 fu trasformato in convento e nel 1879 fu demolito nel corso dei lavori per l'ampliamento di via Duomo, per essere poi "rimontato” sul nuovo fronte stradale. Nel 1888 vi fu inaugurato il Museo civico Gaetano Filangieri, pregevole raccolta d'arte donata dal principe al Comune.