Varcata la cortina di mura attraverso la porta sormontata da un Leone veneto (attribuito a Giovanni da Campione), una ripida massicciata conduce all’ingresso del corpo centrale del castello, che domina dall’alto la città. Solo apparentemente integro, l’edificio risulta in realtà dall’accorpamento di strutture d’epoche diverse, gravemente colpite durante la prima guerra mondiale e oggetto di una ricostruzione terminata nel 1938.<br>Dall’erta d’ingresso, un corridoio immette nel cortile (corte dei Lanzi), dove sono il pozzo e le fondazioni del mastio demolito dai veneziani nel Cinquecento. Sono rimasti intatti il duecentesco palazzo dei Conti, con le sue bifore incorniciate di marmo rosa, e, sull’altro lato, il quattrocentesco palazzo degli Stati provinciali, il cosiddetto Palazzetto veneto e il loggiato (secoli XVII-XVIII).