Preceduto da una piazza ellittica e di pianta rettangolare (m 247 x 184), accoglie il visitatore con una facciata scandita da semicolonne e lesene su basamento a bugnato; il prospetto principale è quello rivolto al Parco, che riprende il disegno del fronte verso Napoli. Nell'interno, i cinque piani si dispongono attorno a quattro cortili, collegati tra loro da un atrio monumentale, e accolgono 1200 stanze. L'atrio>, diviso in tre navate, conduce al vestibolo inferiore* (vista del parco), chiuso da otto grandi pilastri: a sinistra è la statua di Ercole proveniente dalla collezione Farnese; a destra inizia lo scenografico scalone d'onore*, la cui rampa centrale inquadra la statua di Carlo di Borbone sul dorso di un leone. Al termine delle successive due rampe si è nel vestibolo superiore*, dove i lacunari della volta formano un curioso effetto a vortice. Si ha di fronte l'ingresso alla cappella Palatina*, la struttura che più si avvicina ai modelli di Versailles. Subito a sinistra hanno inizio gli Appartamenti reali, eccezionale documento di decorazione e arredo rococò e neoclassico. Nel salone degli Alabardieri, l'affresco di Domenico Mondo nella volta esalta i Borbone; la decorazione del salone delle Guardie celebra la famiglia Farnese (Carlo di Borbone era infatti figlio dell'ultima esponente di quella casata, Elisabetta); il salone di Alessandro accoglie arredi in stile Impero (curioso il quadrante a 24 ore dell'orologio) e offre una bella veduta del viale proveniente da Napoli. Alla prima metà dell'800 data l'Appartamento nuovo, ornato nella sala del Trono dalle raffigurazioni delle province del regno e dei re di Napoli. Più antico l'Appartamento vecchio, arredato con stoffe tessute dalle manifatture di San Lèucio e affrescato nelle volte dei primi quattro ambienti da allegorie mitologiche; in un salone è sistemato un presepe* napoletano del '700 ricco di oltre 1200 statuine, mentre dipinti sette-ottocenteschi (notevoli quelli di Jakob Philipp hackert) completano la decorazione. Dal secondo cortile si accede a destra al Museo dell'Opera, con i modelli* realizzati da Vanvitelli per la Reggia, a sinistra al teatrino di Corte (1769), che sfruttava come fondale il retrostante parco.