Dalla via Gemina, sulla sinistra, si imbocca un viale di cipressi, rinominato Via Sacra, in direzione della basilica cristiana. Sul sentiero sono allineati vari resti archeologici, tra i quali alcune finissime trabeazioni che appartenevano a un portico. Siamo nella parte orientale della città, dove sorgeva il porto fluviale che faceva di Aquileia un fondamentale snodo commerciale tra il Mediterraneo e l’Europa danubiana: quello che ora scorre alla sinistra del viale, e pare poco più che un fossato, era un fiume – l’Akilis, da cui il nome della città – un tempo largo circa 50 m e navigabile da qui al mare per 10 km. Sulla destra del viale sono visibili le banchine in pietra d’Istria che, insieme ai magazzini, formavano il sistema portuale interno della città, oltre ad alcuni tratti di mura del III secolo che lo difendevano. <br>In un’area archeologica adiacente alla basilica sono stati rinvenuti resti di abitazioni signorili romane, con ricchi mosaici, molti dei quali ora conservati al Museo archeologico.