Chi giunge a Ortigia da terra è accolto in largo XXV Luglio dalle rovine del tempio di Apollo, uno dei primi templi costruiti dai greci a Siracusa e il più antico dorico-periptero della Sicilia (inizio VI secolo a.C.). I resti di colonne (6 sui lati brevi e 17 su quelli lunghi) molto tozze e ravvicinate, rivelano l'arcaicità del monumento. La cella era a tre navate, divise da colonnati a due ordini. La dedica ad Apollo è incisa su uno dei gradini del lato est. Il monumento, che ha subìto diverse trasformazioni nel corso dei secoli, è stato chiesa nel periodo bizantino, moschea nel periodo arabo, di nuovo chiesa coi normanni e infine inglobato in una caserma cinquecentesca sotto gli spagnoli. Solo all'inizio del '900, liberati da tutte le sovrastrutture, i resti del tempio hanno ripreso a respirare.