Oltre un portico medievale, si trovano le colossali rovine dell'edificio, iniziato da Massenzio nel 308 ma terminato da Costantino (da qui l'altro nome con cui è nota). Poggiante su una piattaforma (m 100x65), era diviso da otto pilastri, affiancati da altrettante colonne (l'unica superstite è in piazza di S. Maria Maggiore), in tre navate, di cui quella centrale (m 80x25; altezza m 35) era coperta da volte a crociera mentre quelle laterali erano composte da tre campate intercomunicanti e coperte da volte a botte; finestre arcuate su due ordini illuminavano le navate destra e sinistra, finestroni fra la sommità delle volte laterali e l'inizio di quella mediana illuminavano la navata centrale. I resti visibili appartengono alla navata destra, dove si riconosce l'abside aggiunta da Costantino a fondale del nuovo ingresso sulla «via Sacra» (quello originario, cui corrispondeva un'abside per la statua colossale dell'imperatore ora nel palazzo dei Conservatori, guardava al Colosseo); le lastre di bronzo dorato del tetto furono tolte da Onorio I nel 626 per coprire la prima basilica di S. Pietro. Dal sito, bella vista del Palatino. La basilica è teatro di eventi tra cui il Festival internazionale delle Letterature.