La costruzione, di epoca ellenistica e di ineguagliabile bellezza paesaggistica, sfrutta il declivio naturale della collina; la cavea, divisa in nove cunei con 28 gradini ciascuno, era coronata, alla sommità, da due portici, uno sull'interno (ne rimangono tracce) e uno, più imponente, sull'esterno. Con i romani il teatro cessò di servire per rappresentazioni sceniche e fu adibito a spettacoli gladiatori, per cui fu sostituita l'orchestra semi circolare con un'arena circolare, incassata al di sotto del livello d'imposta delle gradinate. La parete di fondo della scena in mattoni presenta al centro una grossa fenditura che lascia vedere, come fosse un perfetto fondale scenico, la splendida baia di Schisò con l'Etna.