“Ho trovato finalmente una terra che placa l’animo mio, lo rende dolce e pago della vita”. Non stentiamo a credere ai pensieri che il poeta inglese George Byron dedicava a uno dei gioielli della riviera ligure. Cresciuta intorno al piccolo istmo di terra che l’ha vista germogliare nel Medioevo, Sestri è la porta naturale che chiude dietro di sé le dolci spiagge del Golfo del Tigullio e schiude le asperità del territorio delle Cinque Terre. Proprio dall’Isola si può iniziare a scoprire una città che unisce i caratteri di centro turistico ed economico, e il lato romantico del borgo di pescatori che custodisce testimonianze di un passato antico. Sulla punta del promontorio c’è la chiesa romanica di San Nicolò, da cui si scorge la torretta dove Guglielmo Marconi sperimentava onde “cortissime” per la sua radio. Sfiorando i ruderi dell’oratorio cinquecentesco di Santa Caterina si raggiunge la seicentesca parrocchiale di Santa Maria di Nazareth, per finalmente approdare alla centrale piazza Matteotti. Sestri abbraccia il mare con due baie che hanno ispirato le eterne promesse degli innamorati e i versi dei poeti. La Baia del Silenzio si apre a levante, colorata dai pastelli multicolori delle vecchie case e i gozzi sdraiati sulla sabbia. A ponente si entra nella Baia delle Favole, chiamata così in onore di Hans Christian Andersen, creatore di storie fantastiche per bambini. Al suo genio si ispira un appuntamento da non perdere nell’estate sestrese: il Premio Andersen, il maggior riconoscimento italiano di letteratura per ragazzi. Un’occasione per apprezzare la città insieme ad autori, illustratori e ovviamente piccoli lettori.