La storia sembra essere passata di soppiatto dalle parti di Avellino. Eppure, dall'alto, il santuario di Montevérgine è già dal XII secolo testimone della lunga storia di questa città, così come dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale e degli implacabili terremoti che hanno lasciato scarse vestigia dei tempi più antichi. Oggi Avellino, capoluogo di provincia, ha un aspetto per lo più moderno e a parlare dei suoi duemila anni di storia rimangono pochissimi frammenti di edifici e i reperti archeologici in mostra al Museo provinciale irpino. Del nucleo storico restano i ruderi del castello longobardo (XVI-XVII secolo), mentre della Cattedrale poche parti risalenti al XII secolo, nascoste dietro a una fredda facciata neoclassica. Dalla chiesa principale si prosegue in piazza Amendola dove, come pure lungo corso Umberto I, sono le testimonianze rimaste della città medievale e barocca. Tra queste, il medievale palazzo della Dogana, l'obelisco seicentesco e le contemporanee torre dell'Orologio e fontana di Bellerofonte. La natura e la storia saranno state poco clementi, ma Avellino rimane una città affascinante, grazie alle sue atmosfere, ai paradossi architettonici, alle tradizioni care ai suoi abitanti e alla loro spiccata religiosità che si manifesta in celebrazioni partecipatissime. Per chi volesse mischiarsi con gli avellinesi, l'attività da non mancare è il tradizionale "struscio" serale lungo corso Vittorio Emanuele II. Il passo è quello lento e disimpegnato dei locali che, tra negozi e bar, passeggiano dall'imbocco di viale Italia a piazza della Libertà, centro della città moderna su cui affaccia il settecentesco palazzo Caracciolo.