Una delle prime fortificazioni bastionate, costruito per volere di Sisto IV (1483-86) da Giuliano Della Rovere (il futuro Giulio II) su progetto di Baccio Pontelli (iscrizione sull'architrave del portale che precede l'atrio) - tuttora incerto è il ruolo svolto da Giuliano da Sangallo - e adibito sotto Pio VII ad alloggio per i carcerati che lavoravano nei vicini scavi di Ostia e nella bonifica. Il complesso unisce ai ritrovati difensivi derivati dalla trattatistica dell'epoca (rivellino, basse torri, merloni, casematte collegate da gallerie) forme ed elementi tecnologici che anticipano soluzioni attuate nel sec. XVI (baluardo poligonale, uso delle cortine a scarpa); la pianta triangolare, articolata intorno a un cortile trapezoidale, presenta agli angoli due torrioni circolari e uno più alto, a base pentagonale e organizzato per l'ultima autonoma difesa, che ingloba probabilmente la precedente torre di Martino V. Nell'interno, lo scalone fu decorato a grottesche e a riquadri figurati «a grisaille» dal Peruzzi coadiuvato da Cesare da Sesto e Michele del Becca. Collezione di ceramiche tardo-medievali e rinascimentali. Nell'area del castello e del borgo è stata rinvenuta, nel corso dell'Ottocento, una vasta quantità di ceramiche medievali e rinascimentali, con alcuni esemplari di particolare pregio artistico, che costituiscono una importante testimonianza delle abitudini di vita e delle relazioni commerciali della popolazione locale, della guarnigione militare di stanza nel castello ostiense e della corte papale, che in alcuni periodi ha risieduto nella rocca di Ostia tra la fine del XIV e il XVIII secolo. L'allestimento di questa collezione permanente all'interno del torrione principale del castello ha reso visibili ambienti finora non accessibili, come quelli del primo piano degli appartamenti papali e le sale superiori del mastio.