Edificio quattrocentesco con bel cortile interno, ospita, oltre ad alcune sezioni del Museo del Palazzo di Venezia, l'Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte, fondato da Corrado Ricci nel 1922, e il futuro Lapidario del Museo del Palazzo di Venezia. Il «viridarium» fu concepito da Paolo II nel 1464 come un giardino aperto circondato da un portico secondo l'idea classica riproposta da Leon Battista Alberti, venendo a costituire nella forma originaria, compiuta nel 1468, un episodio unico nell'architettura dell'epoca; al portico, inizialmente con coronamento a merli e beccatelli come il palazzo, fu aggiunto nel 1466-68 il loggiato superiore. La chiusura di 21 arcate, voluta da Paolo III (1537), dette avvio allo snaturamento del complesso, che, dopo la tamponatura delle rimanenti (1770), prese il nome di Palazzetto. Demolito nel 1909-1910, fu ricostruito nel 1911-13 riutilizzando i materiali lapidei ma regolarizzando la pianta trapezoidale e riducendo di un'arcata ogni lato. Il cortile interno è a due ordini di arcate, rispettivamente a pilastri ottagoni con capitelli compositi e a colonne con capitelli ionici, in travertino; al centro, bel pozzo scolpito da Antonio da Brescia.