L’allestimento museale si sviluppa all’interno di due prestigiosi ambienti della cattedrale di Sessa Aurunca: la cripta e la cappella o sala di S. Lucio. In quest’ambiente, agli inizi del Novecento, il vescovo di Sessa monsignor G.M. Diamare (1888-1914) voleva realizzare un museo. Del tutto dimenticata, l’idea di Monsignor Diamare si è realizzata dopo accurati interventi, allestendo una esposizione museale del capitolo della cattedrale. All’interno della cripta si è cercato di ricreare un’ambientazione scenica, tipica di una celebrazione liturgica del XVIII secolo. I paramenti liturgici risalgono al XVIII e XIX secolo. Diversa è la tipologia di beni esposti all’interno di S. Lucio. I plutei a mosaico, la lastra tombale di I. de Gaudio, i dipinti del XVI, XVIII e XIX secolo e il paliotto del XVII secolo sono tra i reperti più validi artisticamente con quelli della sezione argenti. È possibile, inoltre, osservare in modo ravvicinato il baldacchino processionale, con la riza in argento, della Madonna del Popolo, precedentemente visibile solo durante la processione del lunedì "in albis". Per terminare, un crocifisso ligneo, probabilmente del XV secolo, evidenzia ulteriormente un percorso di fede e arte millenario compiuto dalla locale comunità cristiana nel suo evolversi storico