Le sue misure (m 169 x 139) lo rendono il secondo edificio pubblico di questo tipo dopo il Colosseo, rispetto al quale è di pochi anni successivo, essendo stato eretto tra la fine del sec. I e gli inizi del ii. Dei quattro piani che articolavano l'esterno della struttura restano solo il primo e parte del secondo, a causa dell'utilizzo, in epoca longobarda, come fortilizio e delle devastazioni di cui fu oggetto nei secoli (parte dei materiali fu riutilizzata per la costruzione dell'attuale abitato, mentre alcune delle statue che lo ornavano sono ora nella facciata del Municipio, a Capua nel Museo campano e a Napoli nel Museo archeologico nazionale). Perse sono anche le gradinate della cavea, mentre ben conservati risultano i sotterranei, con 10 corridoi e svariati ambienti di servizio; uno di questi fu adattato nel sec. IX a oratorio, come ricordano i resti di affreschi. A fianco dell'anfiteatro è di prossima apertura un antiquarium che raccoglierà materiali rinvenuti nel circondario, tra cui le iscrizioni dei «magistri campani» (sec. II-I a.C.), ora al Museo archeologico.