Un tempo si diceva che i pesci fossero muti e invece qui, nel più grande acquario d'Europa (secondo nel mondo solo a quello di Osaka in Giappone), i pesci fanno sentire la loro voce, così come gli uccelli, i mammiferi marini e addirittura certi invertebrati. Registrati dal vivo in giro per il mondo, dalle coste della California, dell'Alaska, fino alle isole del Pacifico, sono qui mixati insieme ai suoni del vento e delle onde per divenire parte di un'indimenticabile e pluri-sensoriale esperienza di visita. Questo paradiso sottomarino, popolato da 10mila animali e oltre 350 specie di piante, è stato pensato per l'Expo del 1998 e inserito all'interno del Parco delle Nazioni insieme alle altre strutture per l'appuntamento internazionale. Un'esposizione dal tema “Gli oceani, un patrimonio per il futuro” non poteva infatti che prevedere un grande acquario dall'architettura inconsueta: appoggiato sullo specchio d'acqua della Doca dos Olivas, ricorda un'isola nel mezzo dell'oceano. Intorno a un corpo centrale, contenente circa 5 milioni di litri di acqua salata, sono disposti quattro acquari minori che ospitano i diversi habitat costieri. Flora e fauna marine a parte, persino la vegetazione e la conformazione degli ambienti in superficie riproduce fedelmente il contesto, tra alghe, muschi, radici, piante e suoni che contribuiscono a dare realismo a quello che è il vero paradiso: l'ambiente sottomarino. E così si visitano l'Atlantico del Nord, l'Antartico, il Pacifico temperato e l'Indiano tropicale, dove è addirittura ricostruita una spiaggia corallina delle Seychelles. Nella speranza che lo spettacolo della biodiversità apra gli occhi davanti alla fragilità di questi bellissimi ecosistemi.