Il complesso di S. Domenico, su cui è stata intrapresa una grande opera di recupero tuttora in corso, è formato dalla chiesa, il cui nucleo originario risale al XIII secolo e il cui restauro è in fase conclusiva, da un primo chiostro a essa adiacente e completamente chiuso e da un secondo chiostro, aperto su un lato. La funzione assegnata al complesso è quella di sede della pinacoteca e dei musei civici e di uno spazio multifunzionale. Al momento è stato allestito un primo nucleo della pinacoteca, cui si accede dal lungo e ampio corridoio dell'ala sud del primo chiostro, ed è in corso di realizzazione la sistemazione delle sale del piano terra che si affacciano sul corridoio, destinate ad accogliere il museo archeologico attualmente collocato nel palazzo del Merenda. Le opere visibili della pinacoteca coprono un arco temporale dal XII al XVIII secolo: tra i dipinti più antichi, il Trittico con Storie della Vergine e Santi del cosiddetto Maestro di Forlì e le tavole del Beato Angelico e di Lorenzo di Credi; inoltre, la Crocifissione di Marco Palmezzano, opere di Baldassarre Carrari, Nicolò Rondinelli, Francesco Zaganelli; e per concludere la pittura del Cinquecento fino al manierismo e al primo Seicento emiliano e romagnolo, con l'esposizione della Fiasca con fiori, ora attribuita a Tommaso Salani