L'originario complesso della Certosa fu voluto nel secondo Trecento da Giacomo Arcucci che vi si ritirò a morire, dopo aver subito le gravi devastazioni dei pirati turchi nel 1500, fu trasformato in penitenziario e poi in sede militare. Dal punto di vista architettonico, è tra i più importanti edifici dell'isola, caratterizzato dalle tipiche volte della copertura. Un portale ornato da bassorilievi e da un affresco di Niccolò di Tommaso (1371-74) dà accesso alla chiesa, la cui navata unica conserva tracce di affreschi settecenteschi. Il convento è organizzato attorno a due chiostri: il minore è ritmato da colonnine con capitelli romani e bizantini; sul grande, si aprono i principali ambienti di servizio; l'alloggio del Priore affaccia sul ciglio del precipizio e dal suo belvedere la vista abbraccia il mare verso Tragara, i Faraglioni e Marina Piccola. Nel refettorio della certosa, il Museo Diefenbach rende omaggio al pittore simbolista che visse a Capri. Attualmente l’edificio è un centro polifunzionale per esposizioni e concerti.