Nel palazzo degli Istituti Anatomici prende corpo l'ambizioso progetto del Museo dell'Uomo, per ora realizzato qui solo parzialmente. L'idea è quella di radunare alcune collezioni universitarie, raccogliendo il patrimonio culturale e scientifico sparso tra sedi e archivi. Un obiettivo non del tutto nuovo visto che già Carlo Emanuele III, nel 1739, volle un Museo dell'Università, dando così inizio alla storia delle collezioni scientifiche dell'Ateneo torinese. L'embrione del museo unito (usando l'acronimo dell'Università con doppio senso), che dovrebbe includere il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso, il Museo di antropologia ed etnografia e il Museo di Anatomia umana Luigi Rolando, è costituito da quest'ultimo. La collezione si trova nel palazzo dal 1898, ma l'origine della raccolta risale al 1739. La visita è consigliata agli appassionati di anatomia perché protagonisti sono 200 modelli in cera, cartapesta e legno, oltre a preparati anatomici a secco e in alcool, con il corpo umano sezionato in ogni suo particolare. L'allestimento è volutamente 'vecchio stile', quasi a far risaltare ancor più il rigore scientifico. Da notare l'ampia sala, con il colonnato, il soffitto a volta e le 11 lunette della Galleria dei Ritratti, con incastonati gli oli su tela dedicati a illustri personaggi che hanno glorificato la disciplina.