L’imponente complesso è sede di prestigiosissime istituzioni – tra cui spicca la Pinacoteca di Brera – e scrigno di capolavori d’arte, è il cuore del quartiere e uno dei fulcri della vita culturale milanese. Divenne un luogo di cultura già nel 1572, quando da monastero degli umiliati si trasformò in sede della Compagnia di Gesù – che ebbe sede qui fino al 1772 – e del suo collegio, nel quale insegnarono e si formarono generazioni di ecclesiastici e nobili lombardi. L’edificio aveva cominciato a prendere forma nel 1591, trasformando e ampliando un precedente monastero degli Umiliati. Molto dell’assetto attuale si deve tuttavia ai successivi radicali interventi di Francesco Maria Richini (1651) e di Giuseppe Piermarini (1774). Particolarmente notevole è il cortile centrale a due ordini di arcate, opera di Richini. Al centro, un bronzo fuso nel 1811, su modello di Antonio Canova, raffigura Napoleone Bonaparte in veste di Marte pacificatore (il calco in gesso della statua è stato restaurato, e dal 2009 esposto nella sala XV della Pinacoteca); attorno: sei statue di milanesi illustri nelle scienze e nelle lettere (Cagnola, Castiglione, Cavalieri, Grossi, Piola, Verri). Dopo che nel 1773 i Gesuiti furono espulsi dall’impero asburgico, il palazzo fu confiscato e destinato a sede di istituti scientifici statali, tutti ancora attivi. L’Osservatorio astronomico fu aperto nel 1772. Oggi restano qui la sua sede storica, le biblioteche e il Museo astronomico, mentre dagli anni ’20 del ’900 le strumentazioni principali sono state trasferite a Merate, in Brianza, a causa dell’inquinamento atmosferico e luminoso. Nel 1773 fu istituita la Biblioteca Braidense, oggi Biblioteca Nazionale Braidense. Meritano una visita le sale dei cataloghi e di lettura, in particolare il maestoso salone teresiano con mirabili boiserie. Dopo l’Orto botanico, ultima ad aprire fra gli istituti scientifici statali nel palazzo di Brera fu, a partire dal 1776, l’Accademia di Belle Arti. Le strutture aperte al pubblico, al piano terreno, sono interessanti anche per il patrimonio statuario. Il complesso di Brera, rimasto sostanzialmente uguale a se stesso per un lungo periodo, è destinato a cambiare volto. Alla fine del 2013 ha preso ufficialmente il via il progetto Grande Brera, che prevede il trasferimento dell’Accademia in un’altra area (l’ex caserma di via Mascheroni) per favorire l’espansione della Pinacoteca e il miglioramento dei suoi servizi al pubblico, come caffetteria, ristorante e bookshop. Lo spazio espositivo crescerà ulteriormente grazie anche al restauro del vicino palazzo Citterio, settecentesco, nel quale dovrebbero trovare spazio le collezioni del XX secolo.