L'ex chiesa, patrimonio dell'Umanità Unesco, è uno dei più significativi monumenti della Palermo di epoca normanna e fu fatta edificare da Ruggero II nel 1136 sul luogo di un preesistente monastero gregoriano. La sua costruzione, per la tipica struttura architettonica essenzialmente araba, è da attribuire a maestranze islamiche. Nell'interno a una navata divisa in due campate sormontate da cupola, il presbiterio, absidato e sormontato da cupoletta, è fiancheggiato da due ambienti quadrati anch'essi absidati: su quello di sinistra si leva il campanile; da quello di destra, a cupola, si passa nel corpo di un edificio preesistente, costruito tra il X e l'XI secolo (forse una moschea), costituito da una sala rettangolare, originariamente a due navate divise da cinque pilastri (alla parete sinistra, resti di una Madonna col Bambino e santi, affresco del XII sec.), da un portico arabo a cinque arcate ora distrutto e da un cortile quadrato scoperto, già cimitero delle persone di corte. Nel suggestivo giardino, avanzi di una cisterna araba e un piccolo chiostro appartenente all'originario convento benedettino, di età tardo-normanna.