La celebre decorazione di Masaccio e Masolino fu iniziata fra 1423 e 1424 su commessa di Felice Brancacci – ricco mercante di sete, tra i protagonisti della vita anche politica della Firenze del tempo – e proseguì fino al 1427-1428, quando Masaccio partì per Roma, dove di lì a pochi mesi sarebbe morto. L’opera fu completata dopo il 1480 da Filippino Lippi.<br>Gli affreschi di Masaccio furono, secondo l’espressione di Giorgio Vasari, «scuola del mondo», cioè oggetto di studio per tutti i pittori del rinascimento. In una spazialità sicura, creata con pieno possesso della prospettiva, presentano figure umane descritte con grande realismo e profondità psicologica, plastiche e classicheggianti insieme.<br>Il quadro più celebre è il primo a sinistra in alto, con la Cacciata dal Paradiso terrestre. Qui Masaccio rompe definitivamente con la tradizione tardo-gotica.<br>Un restauro filologico condotto fra 1983 e 1990 ha restituito i colori autentici di Masaccio, svelando sintonie con il Beato Angelico, e ha rivalutato il contributo di Masolino, mettendone in luce le delicate sfumature di colore.<br>Dalla cappella Brancacci si accede alla sagrestia gotica terminata nel 1394, con affreschi quattrocenteschi e due lunette di scuola di Agnolo Gaddi.