L'ambiente naturale è di straordinaria bellezza, tanto da affascinare pittori paesaggisti già nel Seicento (fra cui Nicolas Poussin e Claude Lorrain) e rendere il complesso di villa Gregoriana una metà imperdibile del Grand Tour ottocentesco di ogni intellettuale d'Oltralpe. Si tratta di un ampio parco pubblico voluto da papa Gregorio XVI e creato nel 1835 dalla sistemazione del vecchio letto dell'Aniene, stravolto dalla rovinosa piena del 1826. Il letto del fiume divenne la meta di un'ardita passeggiata a strapiombo sulla valle, che digrada su una serie di terrazzi, gallerie e giardini, nascondendo vestigia di costruzioni romane (trovati un sepolcreto dell'epoca imperiale con vari monumenti e lapidi, gli avanzi dell'antico ponte Valerio e i ruderi dell'acquedotto che convogliava le acque dell'Aniene nella villa di Manlio Volpisco, console romano nel 14 d.C.). Dopo anni di chiusura e di abbandono, nel 2002 la villa è stata affidata con concessione dello Stato al FAI. Subito dopo l'entrata si trova lo sbocco dei cunicoli e da qui, percorrendo un difficile sentiero, si giunge al terrazzo detto Ferro di Cavallo, da cui si gode lo spettacolo della Cascata Grande, con acque che precipitano da oltre 100 metri al termine del traforo sotterraneo. Esplorando la parte centrale del parco si incontra il canale dello Stipa, utilizzato in passato come uno dei bracci di sfogo dell'Aniene; quindi si giunge alla grotta di Nettuno e alla grotta delle Sirene (con stalattiti), aperte dalle acque del fiume. Risalendo il parco dall'altro versante si incontra la galleria Miollis, piccolo tunnel con finestre scavato nel tartaro dall'omonimo generale francese, governatore di Roma nel 1809.