Galla Placidia lega il suo nome all'ascesa di Ravenna capitale, alla promozione delle arti, e al mausoleo, che in realtà non accolse mai le sue spoglie, probabilmente inumate a Roma. Il mausoleo, antico oratorio di S. Lorenzo, presenta una pianta a croce greca, con cupola racchiusa da una torretta quadrata a quattro spioventi, e una semplice architettura ad archetti e lesene, il più antico esempio di decorazione di questo tipo. La facciata, con portale sormontato da una scultura romana, era in origine preceduta da un portichetto collegato al nartece della chiesa di S. Croce.L'interno è interamente rivestito di *mosaici in ottimo stato di conservazione, quasi certamente i più antichi della città e forse anteriori al 450, cui la quieta penombra che avvolge il sacello e la tenue luce filtrante dagli alabastri delle finestre aggiungono singolare potere suggestivo. Nel braccio maggiore, nella lunetta sopra il portale, è la rappresentazione del Buon pastore in abiti regali, fra le pecore disposte chiasmicamente, unico riquadro in cui è stato probabilmente attivo un maestro costantinopolitano. Nella calotta della cupola, la Croce latina in un cielo sparso di stelle e, sotto, i simboli degli evangelisti; nelle lunette del tamburo, otto figure di apostoli biancovestiti; nelle volte a botte e negli archi sono riprodotti stoffe riccamente ornate e festoni di fiori e frutta. Nei bracci laterali: nelle lunette di fondo, cervi alla fonte fra tralci d'acanto; nelle volte, quattro figure di apostoli tra candeliere e tralci di vite. Nei bracci della croce sono collocati tre grandi sarcofagi. La tradizione, già diffusa nel sec. IX vuole che in quello più grande Galla Placidia; è certo, però, che i tre sarcofagi non si trovavano in origine all'interno dell'edificio.