All'estremità ovest del cosiddetto tondo di Capodimonte, da cui sale la scalinata verso il Palazzo Reale, si trova l'imponente basilica della Madre del Buon Consiglio, costruzione moderna (1920-60) che s'ispira alla basilica romana di S. Pietro, anche all'interno. Qui si trova l'ingresso alle catacombe di S. Gennaro, le più importanti dell’Italia meridionale sia per antichità di fondazione (II secolo) sia per gli affreschi realizzati fino al X secolo. Agli inizi del V secolo vi fu deposto S. Gennaro, le cui reliquie (poi rapite nell'831), resero il luogo meta di devozione. Al piano superiore, nell'ambulacro a destra vi è la più antica raffigurazione di S. Gennaro. Nell'ambulacro massimo, attraverso un passaggio a tre archi decorati da resti di affreschi, si passa in una grande basilica ipogea di fine V secolo, esempio unico nell'architettura delle catacombe, con elementi scolpiti nel tufo. La cripta dei vescovi è dedicata alla memoria dei primi quattordici vescovi napoletani, con notevoli mosaici. Al piano inferiore si apre la basilica di S. Agrippino. A sinistra si trova l'ambiente più bello delle catacombe, sicuramente sorto come ipogeo gentilizio e poi ceduto alla comunità cristiana: ai lati sono sarcofagi ricavati nel tufo; nel soffitto pitture del II secolo; nel pavimento, vasca battesimale dell'VII secolo.