Il nome allude ai marinai della Schiavonia, o Slavonia, ossia della Dalmazia che vi tenevano i loro commerci, ed è ormai l’unico legame con l’originaria destinazione portuale e commerciale della riva che dal molo di S. Marco punta a est. Dagli inizi dell’800, quando, in epoca napoleonica, vennero realizzati i Giardini pubblici, costituisce il principale passeggio della città, aperto al panorama continuo del bacino lagunare dalla punta della Dogana alla Giudecca, all’isola di San Giorgio Maggiore, al lontano cordone litorale del Lido. Oggi, nel primo tratto e almeno fino ai pontili dei vaporetti di S. Zaccaria, per gran parte del giorno, è luogo di notevole concentrazione turistica con connesse attività. <br>Superato il ponte della Paglia, col colpo d’occhio sul celebre ponte dei Sospiri, si ha di lato la bianca mole del palazzo delle Prigioni, eretto tra la seconda metà del ’500 e l’inizio del ’600 da Antonio Da Ponte e Antonio e Tommaso Contino, col fronte classicheggiante aperto da un portico slanciato e alte finestre. Il palazzo (la cui parte posteriore, con le celle, è compresa nei circuiti di visita di Palazzo Ducale) è dal 1922 sede del Circolo artistico di Venezia che vi organizza mostre d’arte. Dopo la calle delle Rasse spicca la facciata tardogotica del quattrocentesco palazzo Dandolo, sede dell’esclusivo hotel Danieli, che ha a sinistra, dopo il ponte, due dépendance (Hotel Danieli Excelsior, 1947-48, a sinistra, e Hotel Danieli Casa Nuova a destra, 1855).