Piazza della Borsa, un tempo cuore economico della città, è una sorta di sintesi delle correnti architettoniche presenti a Trieste. Ha una forma irregolare: da un lato segue la linea leggermente curva delle antiche mura, dall’altro è dominata dai grandi edifici del Tergesteo e della Borsa (oggi sede della Camera di Commercio) e rappresenta il punto di contatto tra la città medievale e quella moderna, voluta da Maria Teresa. Nella piazza, oggi pedonalizzata, sorgono la colonna con una statua dell’imperatore Leopoldo I e anche la fontana del Nettuno (1755) di Giovanni Domenico Mazzoleni, tornata nel suo sito originario dopo essere stata a lungo dislocata in piazza Venezia.<br>Oltre agli splendidi Palazzo del Tergesteo, della Borsa Vecchia e Dreher, il perimetro della piazza è punteggiato anche da altri edifici: all’angolo con via Roma, è la palazzina Romano, oggi occupata da una banca e splendido esempio di architettura rococò della città, costruita nel 1760-70 e restaurata nel 1919-20 dall’architetto Polli, con loggia centrale; al N. 78 casa Bartoli (1905), l’opera più interessante di Max Fabiani a Trieste, influenzata dai modelli dello Jugendstil, il liberty tedesco; nella schiera di palazzi neoclassici, infine, è casa Prandi (al N. 8), in cui si nota la Portizza che conduce al vecchio ghetto, un passaggio nelle mura aperto anche di notte, piccolo e stretto perché solo persone a piedi vi potessero transitare.