Situata nella parte più elevata dell'isola, area sacra fin dall'età preellenica, forma un vivace complesso architettonico per l'insieme degli edifici che la circondano, ricostruiti nei modi del barocco siciliano dopo il terremoto del 1693. Oltre alla monumentale facciata del Duomo spiccano, a destra, il Palazzo arcivescovile, con prospetto di Giovanni Vermexio (1618), sopraelevato nel 1751 e manomesso nell'800; l'alta facciata della chiesa di S. Lucia alla Badia, ricostruita tra il 1695 e il 1703 da Luciano Caracciolo, con fastoso portale e una ricca balconata in ferro battuto; il palazzo Beneventano del Bosco, al N. 23, di origine medievale, come molti edifici della piazza, ma rifatto da Luciano Alì nel 1779-88. Di fronte è l'ex palazzo del Senato, oggi sede municipale: progettato dall'architetto spagnolo Giovanni Vermexio (1633), presenta una fastosa decorazione barocca nell'ordine superiore; nell'area sottostante il palazzo sono i resti di un mai ultimato tempio ionico (fine sec. VI a.C.), forse santuario di Artemide.