Principale e animata arteria cittadina, fiancheggiata da eleganti portici sotto i quali si dispiega una serie continua di negozi, fu realizzata nell’ambito della razionalizzazione urbanistica della fine del secolo XIX per collegare rapidamente il centro storico con la stazione ferroviaria, sita allora lungo il Letimbro, nel vasto slargo oltre l’attuale piazza del Popolo, dove si svolge un frequentato mercato settimanale. Ai numeri civici 3 e 5 spicca il palazzo dei Pavoni, con pregevole facciata floreale di Alessandro Martinengo (1912). Lungo la via si incontra la settecentesca chiesa di S. Andrea la cui vistosa scalinata fu aggiunta quando i lavori per il tracciamento di via Paleocapa spianarono il rialzo sul quale poggiava l’edificio, abbassando la quota stradale. L’interno, con affreschi e tele del secolo XVIII, conserva in sagrestia, la statua della Madonna della Misericordia di Antonio Brilla e un’icona di S. Nicola proveniente da Costantinopoli.<br>L’oratorio del Cristo Risorto, già chiesa agostiniana della SS. Annunziata, fu ricostruito nel 1604. Il ricco interno presenta affreschi settecenteschi. Si notino l’organo settecentesco e due piccole tavole (Flagellazione e Crocifissione) di gusto gotico nordico (fine del secolo XV). L’oratorio è famoso per le tre casse processionali: Annunciazione del Maragliano, Addolorata di Filippo Martinengo e Deposizione di Antonio Brilla. Dall’altra parte di via Paleocapa sorge, all’inizio di via Mistrangelo, la chiesa di S. Giovanni Battista, edificata dai Domenicani nel 1567 dopo l’abbattimento di S. Domenico Vecchio per la costruzione del Priamàr; la facciata è rifacimento barocco del 1735. Nell’interno, a tre navate, buone opere dal secolo XVI al XVIII.<br>Una deviazione su via Mistrangelo, attraverso uno dei quartieri più vivaci di Savona, raggiunge piazza Diaz e il teatro Chiabrera, edificato nel 1850-53, restaurato nel 2005 e dedicato a un poeta savonese del secolo XVII. La monumentale facciata neoclassica a due ordini di colonne (doriche in basso e ioniche in alto) è coronata da un grande bassorilievo nel timpano raffigurante Gabriello Chiabrera consegna il poema Amadeide a Carlo Emanuele I. Il teatro offre un buon calendario di spettacoli teatrali e musicali.<br>Fra via dei Mille (da piazza Diaz) e piazza Marconi, il settecentesco oratorio dei Ss. Pietro e Caterina è decorato con preziosi stucchi monocromi; sono di Carlo Giuseppe Ratti la Disputa di S. Caterina e le scene della Vita di S. Pietro (ai pilastri che reggono la cupola); spiccano le due casse processionali del Brilla e una di Renata Cuneo. Continuando da piazza Marconi lungo la direttrice di via dei Mille si arriva in piazza Saffi, su cui prospetta il palazzo della Prefettura, del 1939. A sinistra via Boselli (al N.4 casa Maffiotti, estroso edificio tardo-liberty) incrocia via Sormano dove al N. 12, in angolo con via IV Novembre, si trova il palazzo della Provincia, progettato da Pier Luigi Nervi (1964). Avendo tempo si può seguire da via dei Mille la via Poggi, che sale al quartiere della Villetta, zona residenziale in collina con palazzine, ville e giardini. Interessante, al N.5 di via Ponzone, la Quadreria del Seminario vescovile, con opere dal secolo XVI al XIX prevalentemente di autori liguri, tra i quali Giovanni Battista Carlone, il Grechetto, Carlo Giuseppe Ratti e Paolo Gerolamo Brusco; una Sacra Famiglia è di controversa attribuzione a Van Dyck.