Fra 1865 e 1878 l’architetto Giuseppe Mengoni curò un progetto di risistemazione della piazza, che aveva come obiettivo quello di “liberarla” da gran parte degli edifici esistenti. Si voleva rendere più fluida la viabilità, valorizzare la cattedrale – anche ingrandendo il sagrato – e creare nuovi luoghi eleganti di passeggio, ritrovo e commercio per i milanesi. Il piano non fu portato a termine, interrotto dalla morte improvvisa di Mengoni e bloccato da complesse vicissitudini politiche nazionali e finanziarie locali. La fisionomia della piazza continuò così a modificarsi. La figura a cavallo sul monumento che campeggia in piazza Duomo rappresenta il primo re dell’Italia unita, Vittorio Emanuele II (1820-1878), monarca dal 1861. La statua è opera di Ercole Rosa, ed è qui dal 1896. La pavimentazione in pietra e marmi è stata realizzata nel 1929 su disegno di Piero Portaluppi. Ai due lati maggiori si trovano portici, e nei portici settentrionali si apre la maestosa arcata d’accesso alla galleria Vittorio Emanuele II. All’angolo con via Pellico, una scalinata scende ai locali sotterranei dell’ex albergo diurno Cobianchi, gioiello del décor liberty. Il lato breve occidentale è occupato dall’ottocentesco palazzo Carminati, che prende nome da un ristorante elegante aperto qui negli anni ’30. Da sempre, piazza Duomo è luogo di aggregazione per i milanesi, sia nelle occasioni di festa, sia nei momenti tragici, ed è immediatamente scelta anche dai cittadini adottivi.