È qui che, nel 1528, Andrea Doria annunciò ai suoi concittadini quella svolta costituzionale in chiave oligarchica destinata a segnare l’inizio del Secolo d’Oro della Superba. Questa, infatti, era la piazza curiale della sua famiglia: una potenza testimoniata dagli edifici che vi affacciano, a cominciare proprio dal palazzo di Andrea Doria (N. 17), donato al condottiero dal Senato cittadino nello stesso 1528. Analogo destino era toccato, nel 1298, al contiguo palazzo di Lamba Doria (N. 15), omaggio del Comune al trionfatore di Curzola. Sul lato sinistro della piazza, si segnalano i palazzi di Domenicaccio Doria (N. 16) e di Branca Doria (ingresso al N. 1 di vico Falamonica), con i caratteristici prospetti a strisce chiare e scure che ne datano l’edificazione alla seconda metà del ’200. Considerazione valida anche per la chiesa di S. Matteo.