Quello che oggi è uno dei simboli di Firenze più famosi in tutto il mondo fu costruito nel 1345 per scavalcare l’Arno nel suo punto più stretto. Da allora le sue tre arcate sono scampate a tutto, anche alle mine naziste del 1944 e all’inondazione del 1966.<br>Ponte Vecchio non è mai stato semplicemente un ponte. Sino alla fine del ’500 le botteghe – con i loro caratteristici sporti pensili – ospitavano macellai e verdurai, ma questa attività cominciarono a essere ritenute inopportune quando sopra di loro, a monte, fu fatto passare il Corridoio Vasariano. Per decreto granducale vi si insediarono allora orafi e argentieri, che nel ’700 lo contraddistinsero con le tipiche ‘madielle’, le vetrine sporgenti.<br>Oggi Ponte Vecchio è percorso di giorno e di sera da un flusso continuo di visitatori tra via Por S. Maria e via Guicciardini. Si indugia alle vetrine, e ci si ferma sulle terrazze di mezzo per ammirare il fiume, i ponti, piazzale Michelangiolo, la facciata di S. Miniato sulla collina.