Dal 14 aprile 2014 la città di Torino ha riavuto, dopo un maniacale restauro, il suo ristorante storico fondato nel 1757, il preferito da Camillo Benso Conte di Cavour, assiduo frequentatore. Il cuore del Cambio resta la Sala Risorgimento, dove qui era solito pranzare Cavour e dove, nel massimo rispetto dell’integrità del luogo, ogni elemento è stato ripulito e ripristinato: dai meravigliosi affreschi del 1875, ai marmi di Prali, ai mobili e arredi d’epoca, ai grandi specchi e lampadari di cristallo. La cucina è affidata a Matteo Baronetto, chef piemontese, che ha mantenuto la tradizione del territorio ma accompagnandola da innovazioni senza cancellare il passato ma reinterpretandolo. Grande idea quella di proporre alcune ricette in una doppia versione, sia classica che contemporanea. Segnaliamo tra le proposte del menu il rombo alla brace, alga alle erbe, Kiwi e patata, peperoni alla camomilla; branzino, zucchine e avocado, salsa all'uovo affumicato e bergamotto, e, tra i dessert, il bonèt Del Cambio. In uno speciale caveau risiede un “tesoro” di oltre 19.000 bottiglie di grandissimo valore, con 2.200 etichette scelte fra le eccellenze note, ma che con una particolare attenzione alle produzioni più di nicchia, care agli intenditori